Va tolta sempre la vescichetta del fiele, ma non li spogliate mai delle uova, che sono il meglio.
Ponete una capace teglia al fuoco con l'olio d'oliva buono, e quando questo comincia a grillettare buttate giù i ranocchi.
uova frullate, condite anch'esse col sugo del limone piacendovi;
ambedue le parti, e presi uno alla volta, immergeteli nelle uova che avrete prima frullato e condito con sale, pepe e agro di limone, rimettendoli poscia in padella per finire la cottura.
Un consiglio: è meglio gustare codeste bestioline dalla meta' del febbraio a tutto maggio, che i ranocchi in quel mentre son piu' polputi del solito.
Non ce l'ho sottomano per controllare, ma secondo me proviene dall'Artusi, a giudicare da certe espressioni arcaiche che qui sopra potete ben notare (agro di limone, grillettare.. , poscia)