I malloreddus sono una specie di gnocchi. Nel Logudoro vengono chiamati macarones caidos, in altri posti pizzottis. A dar loro pregio è la piccolezza. Sono fatti con farina di grano duro.
E` molto interessante notare come in Sardegna si conservino ancora le tre varietà di farina dei Romani che come si sa distinguevano la simila (il fior di farina) dal pollen (la farina meno sottile) dal furfur (la crusca). Ed i sardi infatti distinguono la simbula o simula, il poddini ed il furfuru.
Per meglio sagomare i malloreddus nell'isola si usa uno speciale arnese tondo attraversato da giunchi sottili che si chiama ciuliri. Ingredienti:
500 | g | farina di grano duro | in mancanza usate la semola |
sale | |||
zafferano | |||
1 | goccio | olio | |
Lavorate la semola con l'olio ed un po' d'acqua tiepida salata fino ad ottenere un impasto ben soffice. Fatene tanti bastoncini piuttosto sottili e poi tagliateli a tocchetti scavandoIi con l'indice nel mezzo, quindi allineateli su un panno infarinato.
Tipicamente si servono con un sugo di carne:
Ingredienti:
300 | g | polpa di manzo | tritata (o metà manzo e metà maiaie) |
1 | cipollina | ||
salvia | |||
basilico | |||
500 | g | polpa di pomodoro | |
sale | |||
pepe | |||
olio | |||
Tritate la cipollina e dopo averla fatta imbiondire nell'olio aggiungete la carne e la salvia. Lasciate rosolare, aggiungete la polpa di pomodoro. Lasciate addensare a fuoco lento. Salate e pepate. Poco prima di usarlo aggiungete il basilico tritato.
Oppure con il sugo di pomodoro:
Ingredienti:
1 | cipollina | |
1 | spicchio | aglio |
50 | g | lardo |
800 | g | polpa di pomodoro |
prezzemolo | ||
basilico | ||
olio | ||
sale | ||
pepe | ||
Tritate la cipollina e lasciatela rosolare nell'olio con un trito di lardo, aglio, prezzemolo. Aggiungete la polpa di pomodoro e lasciate addensare. Poco prima di toglierlo dal fuoco aggiungete un'abbondante manciata di basilico tritato.
Fate bollire una grossa pentola d'acqua salata e buttatevi a cuocere i malloreddus che devono bollire circa mezz'ora. Sgocciolateli e conditeli con sugo di carne o sugo di pomodoro. Cospargete di pecorino grattugiato. Poi coprite la zuppiera con un piatto ed un panno di lana per una mezz'oretta in modo che tutti i sapori si amalgamino bene. In Sardegna questo indugio è d'obbligo e si dice a stuffai.